A.mici

Posted on 11 dicembre 2010

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Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene, si cerca la strada più breve, la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato: ci vuole amore per chiudere una storia.

Massimo Troisi

Io ho pochi amici. Del resto, me lo merito.

Uno di questi è una persona assolutamente ordinaria: ha un lavoro relativamente stabile, e lo svolge con grande rigore. Si è sposato da poco, dopo qualche anno di regolare fidanzamento. Ha una macchina, uno scooter e un paio di gatti. Il venerdì sera va in un circolo un po’ nerd a giocare ai giochi di ruolo. La domenica, a pranzo dai genitori. Colleziona oggetti di dubbio gusto estetico e non brilla per profondità di giudizio, nonostante sia molto arguto. Vota a destra ma è un sincero democratico. E ciononostante vale più lui che mille tra intellettuali, artisti, uomini di successo e condottieri, perchè è uomo di unica e profonda umanità. Una specie in via di estinzione.

Un’altro invece è poeta e grande erudito. E checché ne pensi lui, è anche un bell’uomo. Fa il geometra e gira in moto. Parla poco e i suoi silenzi sono sempre un dono inaspettato. Quando pronuncia delle parole, è arte.

Ho anche un’amica. Bella, forte, femminile nel bene e nel male. Fa l’architetto e io credo che lo faccia perchè è innata in lei la capacità di costruire luoghi dove accogliere gli altri. Si abbevera delle storie di tutti, quelle sane e quelle tossiche, e si rialza sempre dopo ogni pugno che la vita le assesta.

Ci sono poi tre vecchi compagni di liceo: il primo l’ho ritrovato dopo diciassette anni ed è stata immediata sintonia; mi ha regalato, rinnovata e ripulita, quell’idea di radici che io avevo abbandonato da tempo. Sarà perché fa il dentista. Il secondo è un burbero forgiato dalle esperienze, vive in un paese freddo ed è uomo pieno di onore e dignità e amore. Quando parla fa ridere di gusto o fa piangere di commozione, non ci sono vie di mezzo. Ha un figlio bellissimo. Il terzo è una mente superiore, un instancabile esploratore del pensiero, uno sguardo acuto e peculiare, che mette in parole meglio di chiunque altro l’importanza della cura di sé e degli altri.

Infine ho un amico di dieci anni più vecchio. Non fa altro che macinare chilometri, senza fermarsi mai, nemmeno per prendere la rincorsa. La pensiamo diversamente su tantissime cose, abbiamo preso strade lontane le une dalle altre. E tuttavia, per qualche strana alchimia, ci vogliamo bene.

Quello che contraddistingue i miei pochi amici (e forse qualche altro, raro frequentatore della mia vita) e che tutti, a modo loro, si sforzano di coniugare la libertà delle proprie scelte con la responsabilità nei confronti degli altri. Sie sind Menschen.

Questo vorrà pur dir qualcosa.

 

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